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Un tema, 4 autori, 4 libri

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Un incontro virtuale per parlare di Alzheimer, un viaggio non solo medico clinico ma soprattutto umano: un farsi prendere per mano conoscendo meglio questa malattia sconosciuta.
E’ l’idea per l’incontro promosso il giorno 1 Giugno alle ore 17.00 sulla piattaforma Zoom. Un tema, 4 autori e quattro libri per un diverso punto di vista.
Quello del neurologo dott. Ferdinando Schiavo che nel suo libro “Malati per forza” edito da Maggioli Editore, spiegherà l’importanza di una diagnosi precisa e della terapia.
Quello della neuropsicologa dott.ssa Annapaola Prestia che illustrerà le attività da fare per rallentare l’inevitabile declino, come raccontato nel suo libro “Maresciallo il suo caffè” edito da Publiedit.
Quello di una famiglia colpita in pieno da una demenza giovanile con un bimbo che accudisce il suo papà, una storia toccante raccontata nel libro di Serenella Antoniazzi “Un tempo piccolo” edito da Gemma Edizioni.
E quello dell’educatore sanitario Luca Lodi che nel suo libro “Lunafasia” edito da ED Editrice Dapero, immagina ma forse spera, un cambiamento nei suoi pazienti.
L’intervento, coordinato dalla dott.ssa Katia Pinto come vice presidente dell’associazione Alzheimer Bari, ha lo scopo di sensibilizzare l’approccio a questa malattia, riscontrata la prima volta nel 1901 sulla signora Auguste Deter dal dott. Alois AlZheimer e ancora oggi al centro di divergenze scientifiche sull’approccio clinico curativo ma, peggio ancora, di pregiudizio.

Sinossi di “Malati per forza”
Favorito dalla progressiva incidenza della fragilità e determinata dall’invecchiamento della popolazione, è cresciuto nella società moderna anche l’uso dei farmaci. E i farmaci – lo dovremmo sapere tutti – sono armi a doppio taglio. E poi, come tutte le armi, i più deboli ne sono le prime vittime, e quindi gli anziani. E poi le donne. I numerosi esempi che ci porta l’autore suggeriscono quanta strada si debba fare affinché la iatrogenesi, e più in generale la “mala medicina”, possano essere contrastate ed estirpate. Il volume, rivolto a tutti coloro che hanno la responsabilità professionale della cura, in qualsiasi ruolo, medico curante, infermiere, OSS o semplice badante, non è un testo “contro i farmaci” ma un richiamo a usarli con scienza e coscienza e ad accompagnarli con una corretta informazione. Accanto ad alcune indicazioni diagnostiche utili per destreggiarsi nella complessità, è questo il filo rosso che attraversa senza soluzione di continuità tutto il testo. Nei circoli viziosi ed eventi a cascata scatenati dall’uso improprio dei farmaci, i fatti sono descritti con passione, con giustificata indignazione per la complessità evitabile che si viene a creare, con stupore per la diffusione del fenomeno.

Sinossi di “Maresciallo, il suo caffè”
Questo testo é un manuale pratico dedicato a chiunque si occupi di anziani disorientati, dai professionisti sanitari ai volontari ai familiari dei pazienti. Attraverso la narrazione l’autrice aiuta a comprendere le modalità più importanti e determinanti per la terapia e la cura, nel senso anche di prendersi cura del paziente. É un viaggio attraverso le principali terapie non farmacologiche di supporto alle persone con demenza ma é anche un percorso, fatto dall’autrice, psicologa e coordinatrice per alcuni anni di un centro diurno per persone anziane, che si snoda attraverso esperienze, incontri e ricordi con persone a loro modo tutte straordinarie e che hanno una grande lezione da insegnare: é l’amore la prima e efficace medicina.
https://www.ibs.it/maresciallo-suo-caffe-7-storie-libro-annapaola-prestia/e/9788895425184

Sinossi di “Un tempo piccolo”
Michela Morutto, 47 anni e Paolo Piccoli, 48, sono una coppia che vive, attualmente, a Concordia Sagittaria, una cittadina di circa undicimila abitanti che fa parte della Città Metropolitana di Venezia. Michela e Paolo hanno due figli: Mattia (10 anni) e Andrea (6 anni). Nel 2014, Paolo inizia un lungo iter diagnostico per comprendere i motivi dei suoi continui malesseri. La sua giovane età porta i medici, un po’ frettolosamente, a diagnosticargli una depressione. Tra la fine del 2016 e l’inizio del 2017, esami più approfonditi portano alla diagnosi definitiva: Paolo è affetto da una forma di Alzheimer presenile. Da quel momento la sua vita, insieme a quella di tutta la sua famiglia, cambierà per sempre. Michela e Paolo decidono allora di raccontare la loro storia, terribile e umana, unica e universale, perché famiglie come la loro vivono in uno stato di ingiusto isolamento – frutto di pregiudizio, impotenza e incapacità, che annebbiano persone e istituzioni.
Questo libro non è un romanzo, né un’opera di fantasia. Anche laddove, per ragioni legate alla privacy, i nomi di terzi fossero stati modificati, nulla viene tolto alla veridicità di quanto raccolto.

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