Servizio di Neuropsicologia

Dott.ssa Katia PINTO – Responsabile

 

Il Servizio di Neuropsicologia per la Diagnosi e la Cura dei Deficit Cognitivi  offre un servizio integrato che, da un iniziale colloquio conoscitivo ed una valutazione psicodiagnostica rivolti a pazienti con deficit cognitivi, giunge ad un intervento mirato di riabilitazione cognitiva.

Tappe del percorso psico-diagnostico

  • Colloquio psicologico-clinico con il paziente ed il caregiver: è il momento conoscitivo iniziale per entrare in relazione con il paziente ed il suo caregiver e per raccogliere le necessarie informazioni.
  • Valutazione psicodiagnostica: prevede la somministrazione di test neuropsicologici specifici per lesione in età adulta e batterie di test per la valutazione dei deficit cognitivi del bambino.
  • Colloquio di restituzione: è il momento conclusivo in cui si restituisce al paziente la diagnosi.
  • Riabilitazione cognitiva: riguarda lo studio delle possibilità riorganizzative del cervello che abbia subito lesioni; scopo della riabilitazione è quello di recuperare o stimolare abilità di base per migliorare l’adattamento funzionale del paziente.
  • Follow-up: controllo a medio o lungo termine in base al deficit specifico riscontrato.

 Principali patologie trattate 

  • Alzheimer
  • Demenze (Fronto – Temporale / Corpi di Lewy / Vascolare etc.).
  • Malattia di Parkinson.
  • Deterioramento cognitivo.
  • Riabilitazione cognitiva (Ictus cerebrale / Epilessia / Sclerosi multipla / Esiti di trauma cranico ed interventi neurochirurgici / Coma / Demenze).

Il servizio vuole essere un accompagnamento ed una risposta alle esigenze che emergono lungo le diverse fasi delle malattie.

Per questi motivi propone una serie di prestazioni integrate, di iniziative e di strumenti che tengano conto anche degli aspetti emotivi che la malattia comporta,  soprattutto per la famiglia.

Così, a seguito di una valutazione seria, professionale, realistica e concreta, nascono offerte di assistenza a misura di Persona. 

La valutazione cognitiva e degli aspetti comportamentali, svolta da un Neurospicologo, comprende una serie di test completa e validata per la Persona .

L’intervento, nonostante la presenza di una metodologia e di procedure ben definite e “standardizzate” (considerato l’utilizzo di test, strumenti tarati e standardizzati) per quanto possibile sarà modellato sul paziente e sulla rete di Persone che si occupano di lui, cercando di mettere in luce le caratteristiche personali, di evidenziare i bisogni, di rispondere alle richieste e di chiarire i dubbi.

Al termine della valutazione neuropsicologica, ai familiari verrà descritta la situazione del proprio congiunto e verranno fornite appropriate indicazioni utili ad affrontare le problematiche connesse con la malattia.

La Fase Diagnostica è solo il primo passo del percorso, che presuppone la pianificazione e la realizzazione di atti ed interventi personalizzati, tutti finalizzati al mantenimento ed alla stimolazione delle abilità cognitive ed alla prevenzione e contenimento dei disturbi del comportamento.

Vengono pertanto forniti ai familiari modelli efficaci affinché la Persona, con particolari problematiche cognitive, possa raggiungere una qualità di vita adeguata alle proprie esigenze e possa seguire un percorso di stimolazione – riabilitazione durante le attività della vita quotidiana. Inoltre viene somministrato il supporto necessario alla famiglia per affrontare e fronteggiare al meglio le complesse occasioni legate alla gestione della situazione. 

Monitoraggio del quadro clinico-comportamentale

Alla Persona affetta da Demenza viene offerto un periodico monitoraggio ambulatoriale delle condizioni di salute e cognitive al fine di garantire un adeguato trattamento della malattia e delle sue complicanze. Tale monitoraggio sarà cadenzato trimestralmente o semestralmente.

Stimolazione/riabilitazione cognitiva

La stimolazione cognitiva prevede i seguenti interventi, individuali o di gruppo, finalizzati al recupero-mantenimento della funzionalità cognitiva e strutturati sulla base di un progetto individualizzato:

  • training cognitivi (di memoria, di attenzione, etc.);
  • interventi di riabilitazione cognitiva tesi al potenziamento ed al mantenimento delle abilità necessarie a svolgere attività della vita quotidiana come ad esempio l’uso del telefono, la gestione della terapia farmacologica, il riconoscimento e l’utilizzo del denaro;
  • approccio mirato a semplificare l’ambiente e le attività quotidiane, che risulta avere un effetto positivo sui disturbi del comportamento.

È previsto il confronto con il/i Caregiver/s per la valutazione dell’efficacia del trattamento.

L’intervento riabilitativo deve configurarsi come un approccio multidimensionale che coinvolge più figure professionali, indirizzato a migliorare la qualità di vita dell’anziano affetto da demenza. L’obiettivo consiste nel rallentamento della progressione della malattia e nel contenimento dei diversi disturbi comportamentali spesso associati.

Gli interventi di riabilitazione cognitiva comprendono numerose tecniche, ciascuna delle quali ha elaborato modalità e protocolli specifici.

Alcuni di questi approcci riabilitativi – memory training, mnemotecniche – sono focalizzati in modo specifico sui deficit mnesici mentre altri, quali la Reality Orientation Therapy (ROT), la 3R (che integra ROT, Reminiscenza, e Rimotivazione) e la Validation Therapy affrontano anche le implicazioni affettive dei deficit cognitivi dell’ammalato; è noto infatti come lo stato emotivo della persona abbia un impatto rilevante sulla memoria, sulle funzioni cognitive in genere e sulla qualità di vita.

Queste tecniche possono essere applicate sia individualmente che in gruppi i quali saranno i più omogenei possibile.

 Il modello assistenziale è caratterizzato da:

  • elevata individualizzazione;
  • ampia flessibilità;
  • realizzabilità/concretezza.

Programma delle attività

Il programma delle attività è concepito non come un modo per tenere impegnato l’anziano, ma come l’essenza della vita stessa dell’anziano, ben sapendo che le attività hanno maggiore efficacia se sono parti integranti di un regime di vita normale.

L’obiettivo è la creazione di una protesi individuale che tenga conto del più alto livello di motivazione in cui il soggetto si assesta e che si adatti esattamente al tipo ed al grado di disabilità presenti. La persona non deve venire né “sottaiutata” (non si soddisferebbero così i suoi bisogni), né “sovraiutata” (la persona perderebbe abilità in misura dell’eccessivo aiuto ricevuto).

Nella programmazione delle attività, quelle assistenziali assumono un ruolo estremamente importante poiché esse sono concepite come veri e propri momenti terapeutici, tese a stimolare l’esercizio delle autonomie; occasioni in cui l’anziano, con l’aiuto sapiente dell’operatore, realizza il “prendersi cura di se stesso”, recuperando frammenti di stima di sé.

Elenco delle attività

  1. ROT formale ed informale.
  2. Memory Training.
  3. Terapia di Reminiscenza.
  4. Stimolazione Memoria Procedurale.
  5. Terapia di Rimotivazione.
  6. Terapia Occupazionale.
  7. Terapia di Validazione.
  8. Riattivazione Motoria.
  9. Terapia Conversazionale.
  10. Orticoltura.
  11. Musicoterapia.
  12. Ascolto Musicale e Ballo.
  13. Pet Therapy.
  14. Doll Therapy.

Modalità di applicazione

Le attività saranno erogate osservando compiutamente il METODO GENTLECARE; esse dovranno essere:

Brevi.                  Durare  non più di 15-20 minuti

Compiute.          Giungere a compimento, poiché ciò aiuta a coglierne il significato

Divertenti.          Stimolare possibilmente interesse ed allegria

Familiari.            Basarsi su precedenti abilità o capacità del paziente

Non stressanti.  Consentire alla persona di svolgerle con successo

Personali.           Richiamare qualcosa che il paziente riconosce o identifica

Realistiche.        Avere un senso percepibile

Semplici.            Attuare azioni singole e non sequenza. Non devono richiedere apprendimento

Utili.                   Percepire l’utilità di ciò che si fa per dare valore al proprio operato

Le attività saranno divise a secondo del grado di deterioramento del paziente e saranno realizzate sia individualmente che in gruppo (le prime cinque per pazienti di grado lieve mentre tutte le altre per pazienti di grado moderato-grave).

Informazioni e contatti

e-mail:   katia_pinto@libero.it

Visita specialistica : geriatra

Ogni primo lunedì del mese la d.ssa T. Pavese, del Distretto Sanitario n° 8, riceve su appuntamento presso la nostra sede.

Il consulto geriatrico da parte di un medico della ASL è utile per chiedere:

  • ausili;
  • valutazioni delle funzioni cognitive (per poi richiedere invalidità e/o indennità di accompagnamento);
  • piano terapeutico ex novo;
  • rinnovo di precedente piano terapeutico.

E’ necessario prenotarsi telefonicamente al n° 080 / 556.36.47 e poi presentarsi con l’impegnativa del medico curante avente la seguente dicitura: “richiesta di visita geriatrica domiciliare”.

 

Visita specialistica: neurologo

Ai nostri Soci è data la possibilità di usufruire di una visita neurologica.

Previo appuntamento da concordare telefonando al numero 080 / 556.36.47.

Oltre all’esame obiettivo, con la visita neurologica specialistica si ha la possibilità di individuare una eventuale patologia in fase precoce e di differenziare alcune forme secondarie o potenzialmente reversibili.

Sarà anche possibile rinnovare il piano terapeutico dei farmaci prescritti ai soggetti già in terapia farmacologica.

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