Nella sede operativa dell’Associazione “Alzheimer Bari”, che dispone di molti ambienti da adibire allo scopo funzionale che si è prefissato e che a tutt’oggi rappresenta una assoluta novità nel variegato palcoscenico offerto da altre realtà, tutte comunque attinenti alla patologia in questione, un nutrito, qualificato e preparatissimo gruppo di neuropsicologi ed educatori svolge una serie di attività tra esse interconnesse e plasmabili, in grado di offrire un sostegno di prim’ordine agli ospiti affetti da un deterioramento cognitivo di entità lieve o lieve-moderata.

     A questo si aggiunge un’implementazione dell’offerta dei servizi con l’assistenza erogata in favore dei familiari dei pazienti, anch’essi distintamente seguiti da neuropsicologi ed educatori durante le sedute dedicate ai propri cari.

Cicli di Stimolazione Cognitiva

(8 sedute – 75 minuti ciascuna – martedì e venerdì mattina)

Ad oggi sappiamo bene che la terapia farmacologica ha un effetto abbastanza limitato sui pazienti affetti da demenza, in particolare su quelli affetti dalla malattia di Alzheimer; per questa ragione un numero sempre maggiore di studiosi sta indagando sull’efficacia della pratica della stimolazione cognitiva quale terapia non farmacologica tendente a rallentare il progredire della patologia.

La maggior parte dei trattamenti utilizzati comprende tecniche cognitive specifiche per la stimolazione della memoria, dell’orientamento spazio-temporale, dell’attenzione e del linguaggio.

Cicli di Fisioterapia

(4/8 sedute – 45 minuti ciascuna – lunedì e mercoledì mattina)

E’ noto che il declino cognitivo viene rallentato da una riduzione, se possibile, dei fattori di rischio cardiovascolare quale l’ipertensione, il diabete, l’ipercolesterolemia e l’obesità.

Gli esercizi proposti sono indirizzati a migliorare l’equilibrio, la forza muscolare e lo schema del passo, facilitare un cammino funzionale, maggiorare la sicurezza, stimolare l’autonomia nelle attività quotidiane e la relativa coordinazione ed, infine, ridurre il dolore e la rigidità del tono muscolare. 

Cicli di Riabilitazione Logopedica

(8 sedute – 60 minuti ciascuna – lunedì e mercoledì mattina)

Il linguaggio, localizzato nell’emisfero cerebrale sinistro, è in assoluto la funzione cognitiva più complessa; quando i centri del linguaggio subiscono un danno consistente e si riscontra una lesione delle aree deputate alla produzione ed alla comprensione linguistica, si determina l’afasia.

Diviene fondamentale, quindi, che gli ospiti afasici possano ricevere una riabilitazione logopedica che, cercando di stimolare le loro abilità residue, diventi funzionale all’individuazione di strategie che gli consentano di comunicare il più efficacemente possibile con qualsiasi interlocutore, nonostante si sia in presenza di un deficit conclamato. 

Laboratorio Musicale

(1 incontro settimanale – 120 minuti  – lunedì pomeriggio)

In funzione della potenzialità espressa dal gruppo dei partecipanti, vengono strutturati momenti di esercizio dove la musica (suonata, cantata ed anche ballata) diventa il vettore che, con riscontri eccellenti,  persegue lo scopo di stimolare le abilità cognitive, motorie e relazionali degli ospiti.

Attraverso l’ascolto di notissimi brani musicali si propongono esercizi di stimolazione cognitiva e si facilita la capacità di ricordare dell’ospite, offrendo una numerosa gamma di spunti adatti all’attività di reminiscenza su tradizioni, usi e costumi.

Stimolazione Magnetica Transcranica

La TMS è una tecnica non invasiva di stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale, che viene utilizzata a scopo diagnostico e terapeutico.

Per mezzo di uno strumento chiamato “stimolatore”, si fornisce energia elettrica ad un manipolo (detto “ansa” o “coil”) che genera un campo magnetico per un breve periodo di tempo prestabilito.

Passando senza ostacolo attraverso il cuoio capelluto e la scatola cranica, lo stimolo raggiunge facilmente le strutture del cervello sottostanti e ne modifica, quindi, l’attività elettrica, ciò al fine di migliorarne le proprie funzioni.

Ormai numerosissimi studi hanno dimostrato che trattamenti effettuati con stimolazioni magnetiche transcraniche ripetitive, sono risultate efficaci nella cura della depressione e dell’ansia farmaco-resistenti, degli esiti di ictus cerebrali ( che avevano causato deficit motori, cognitivi o del linguaggio), del dolore cronico, della sindrome di Parkinson, del morbo di Alzheimer, delle dipendenze (alcool, droga e fumo), dei disturbi alimentari (bulimia ed anoressia), dei disturbi ossessivi compulsivi e della schizofrenia.

Info 335 / 446.939 – 347 / 601.50.32  Dr. R. Settembre

Treno della Memoria e Terapia del Viaggio

In una stanza della struttura è stato riprodotto uno spaccato di una odierna stazione ferroviaria.

Una prima parte riproduce una locale sala di aspetto con la biglietteria, gli orari, l’orologio, la panchina ed altro mentre la seconda parte, più grande, è allestita come un vero scompartimento di un vagone ferroviario con la porta, coppie di poltrone l’una di fronte all’altra, luci di cabina, portapacchi, cappelliere, riproduzioni degli originali quadretti di un tempo, tavolino e, soprattutto, il grande finestrino nel quale è posizionato un grande monitor sul quale scorrono filmati di ambienti esterni ripresi “ad hoc” da treni in movimento; durante l’attività terapeutica vengono anche riprodotti i suoni ed i rumori reali che si percepiscono nel corso di un viaggio.

Gli ospiti vengono invitati a compiere tutti gli atti che attengono ad un viaggio a cominciare dall’acquisto e dalla timbratura del biglietto per poi accomodarsi nei posti assegnati all’interno dello scompartimento in attesa della partenza vera e propria del il viaggio-terapia.

In precedenza, in seguito all’acquisizione di specifiche informazioni biografiche e di vita vissuta da parte del paziente, l’equipe multidisciplinare preposta avrà strutturato un itinerario personalizzato che potrà aiutarlo a recuperare ricordi ed esperienze della propria storia a lui cari.

Il viaggio, quindi, diventa un momento di riappropriazione del passato e del presente.

Questa terapia rientra tra gli interventi appunto non farmacologici che, insieme a tutte le altre, si prefiggono il benessere degli ospiti andando a stimolare ricordi, attenuando i disturbi del comportamento (ansia, agitazione, aggressività, affaccendamento, wandering, irritabilità) che accompagnano i disturbi cognitivi nella malattia di Alzheimer, dando nel contempo sensazioni piacevoli e gratificanti.

In alcuni casi può anche favorire il dialogo e la relazione fra persone; in questo percorso la persona deve essere accompagnata.

La Terapia del Viaggio, dunque, si inserisce a pieno titolo tra le novità del panorama di attività a sostegno dei pazienti e, per la prima volta nel centro / sud d’Italia, viene erogata nella nostra sede. 

Attività Spirituale

Ormai molti studi hanno osservato essere utile, per un paziente con demenza, il partecipare a funzioni religiose.

Tali attività, però, devono essere gradite al soggetto e consone al suo vissuto ed alle sue attuali condizioni.

Per coloro particolarmente devoti o che hanno avuto un ruolo della propria comunità ecclesiastica, prendere parte ad attività spirituali può rappresentare un modo per mantenere l’autostima ed il senso di appartenenza sociale, oltre che a favorire la relazione con gli altri.

Le funzioni religiose, inoltre, sollecitano la reminiscenza, facilitando la rievocazione di ricordi e tradizioni del passato e stimolano l’orientamento temporale, data la cadenza delle feste religiose nel corso dell’anno.

Anche in questo caso, nella nostra struttura abbiamo riprodotto con grande accuratezza una chiesetta dove è possibile svolgere attività spirituali terapeutiche per i nostri ospiti.

COGS Club

(1 incontro settimanale – 210 minuti)

La recente letteratura scientifica ha dimostrato l’efficacia di interventi non farmacologici quali la Stimolazione Cognitiva (Cognitive Stimulation Therapy CST / Spector, 2003 – Orrell, 2005), la Terapia Occupazionale (Graff M., 2006) e la Musicoterapia nel contrastare la perdita delle residue abilità presenti nei pazienti affetti da demenza, con benefici paragonabili e sovrapponibili a quelli ottenuti mediante la somministrazione della terapia farmacologica.

Oggi si avverte sempre più il bisogno di avere opportunità da offrire a coloro che presentano sintomi di decadimento cognitivo in fase iniziale che, giudicati appunto “non gravi”, non possono essere inseriti nella rete dei servizi e nel contempo prestare assistenza e sostegno alle loro famiglie, al fine di far loro ritrovare momenti di pausa e sollievo, senza tralasciare di aiutare il paziente a gestire le prime difficoltà cognitive ed invogliarlo a sentirsi ancora autonomo.

Il progetto “COGS Club” nasce in Inghilterra nel 2011 e si è affermato nella Regione Emilia Romagna grazie al lavoro ed alla dedizione profusi dal dr. Andrea Fabbo, responsabile del programma demenze AUSL della città di Modena, e dalla sua equipe.

In conseguenza di una stringente collaborazione tra le parti, un simile progetto ha visto la luce presso “Casa Alzheimer don Tonino Bello” nella sede della nostra Associazione.

Esso si configura come il primo, ed unico, “COGS Club” presente in tutto il territorio del Centro / Sud Italia e si offre come assoluta avanguardia nella erogazione di terapie non farmacologiche.

In esso viene rappresentata una forma multidisciplinare di terapia che integra omogeneamente Stimolazione Cognitiva (CST), Terapia Occupazionale, Attività Motoria, Reminiscenza e Socializzazione da erogarsi a soggetti con demenza lieve o lieve-moderata, mirando a rendere maggiormente efficienti “gli ingranaggi senili ed arrugginiti” del cervello.

Nel corso dell’incontro si alternano due psicologi, un terapista occupazionale ed alcuni volontari specificatamente formati ed addestrati per svolgere le necessarie attività.

Questo progetto, ormai pienamente avviato, vuole insomma sviluppare una nuova tipologia di servizio, cosiddetta “a bassa soglia”, che possa intercettare quelle situazioni, ormai diffusissime ed in crescita, che rappresentano una prima soluzione alle incombenti necessità di accudire il proprio caro che impatta con la demenza e sostenere i suoi caregivers.

E se consideriamo il desolante panorama assistenziale offerto dai nostri territori, esso appare come un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra struttura.

Caffè Alzheimer ovvero  Amaryllis Café

(3 incontri settimanali – 120 minuti ciascuno – lunedì, mercoledì e giovedì 16,00 / 18,00)

L’Amaryllis Café costituisce uno spazio/tempo dedicato alle persone affette da deterioramento cognitivo ed ai loro familiari; tale inscindibile connubio nasce dalla volontà di aprire e mantenere in essere una comunicazione con queste persone, al di fuori di qualsivoglia contesto sanitario e/o istituzionale, affinché possa favorirsi la loro socializzazione col restituirgli la propria identità ed il loro senso di autoefficacia.

Esso è strutturato sulle linee guida dei Caffè Alzheimer diffusi su tutto il territorio nazionale, ma si differenzia sostanzialmente dal modello “classico” per metodologia ed approccio diversi.

La nostra “equipe” è abilitata alla erogazione del metodo “Gentlecare®“, che consente di personalizzare gli interventi e modellarli sulle caratteristiche della persona.

Gli ospiti, in diverse stanze, svolgono attività cognitive ovvero manuali, artistiche e laboratoriali; questa diversa opportunità offre il vantaggio di poter soddisfare al meglio le specifiche necessità dei soggetti interessati nonché le loro attitudini.

Un ulteriore implemento innovativo è rappresentato dalla costante presenza e conseguente attività da parte del neuropsicologo che coordina il gruppo dei familiari presente in un’altra stanza e, inoltre, fornisce strategie utili al “caregiver” per affrontare al meglio la quotidiana gestione del proprio caro.

Info 080 / 556.36.47 – 329 / 163.08.60 

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